In viaggio verso la cattedrale delle Storie

Chi non pensa che le librerie o le biblioteche abbiano un sapore magico forse non si è mai perso tra le pagine de “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges, in cui tutti i libri sono contenuti e nessuno è uguale all’altro, in cui tutte le storie sono state scritte e nessuna risulta mai veramente leggibile…

Le librerie e le biblioteche sono in effetti, ontologicamente, le culle delle grandi e piccole storie di tutti i tempi, ne custodiscono la memoria, ne tramandano i segreti, sono il centro del nostro esserci e del nostro raccontarci…

 

Visitare librerie indipendenti e antiche biblioteche viaggiando, è dunque un privilegio a cui non si può rinunciare se si vuole vivere un po’ di quella magia che abita tra le pagine di ogni volume, sui ripiani degli scaffali, negli angoli riparati di architetture più o meno labirintiche in cui ci si può soffermare a leggere quello di cui abbiamo bisogno e a riflettere su ciò che ci viene incontro mai a caso.  

 

Passeggiando con la memoria tra gli incontri “bibliofili” nel tempo più significativi, sicuramente svettano in cima alla lista due templi urbani della cultura: “Lello e Irmão” nell’antico cuore di Oporto, una delle librerie più belle del mondo, definita “la cattedrale del libro” costruita nei primi del Novecento mescolando stile neogotico e liberty da Francisco Xavier Esteves, noto ingegnere portoghese con la passione per i libri, e che secondo una leggenda metropolitana pare abbia ispirato persino la Rowling per la saga magica del giovane Harry Potter; e la storica libreria newyorkese Strand, tra la Broadway e la 12a tra West e East Village, “18 miles of books” ospitati in un edificio tra i più rappresentativi dello stile neorinascimentale newyorkese, realizzato dall’architetto e scrittore William H. Birkmire nei primi anni del Novecento, e da tre generazioni proprietà dei fondatori di Strand.

 

Così quando diversi anni fa ci venne chiesto di realizzare lo spazio di una libreria indipendente, mescolando la personale passione per i libri, la memoria dei nostri incontri di viaggio sul tema e il dialogo con i due brillanti proprietari, nacque a Urbino, Montefeltro Libri in un particolare e defilato spazio settecentesco con stucchi floreali protagonisti di una integrazione tra il dentro e il fuori, tra realtà e sogno, ispirata ai segreti del “giardino della conoscenza”. 

 

Nel 2016 però, con il trasloco della libreria nella piazza centrale di Urbino, siamo stati chiamati a ripensarne gli ambienti, confrontandoci in questo caso con la nuova centralità e ampiezza dei locali, abbiamo immaginato un approdo che fosse per Urbino, quello che “Lello e Irmão” è per Oporto o Strand per New York, un luogo non solo dove acquistare libri, ma anche uno spazio da visitare in cui sostare per guardare, leggere e riflettere, ma soprattutto per cui vale sempre la pena il viaggio.

 

Dalla vetrina già si intravede il concetto di “approdo”, con una poltrona vintage in bella vista su cui accomodarsi con un buon libro tra le mani, incorniciati da boiserie laterali che contengono citazioni estrapolate dai libri. Il soffitto ispirato al gusto neorinascimentale del Grande Gatsby e agli antichi palazzi urbinati degli anni ‘30, fra cui l’aula d’udienza del Vecchio Tribunale che ha suggerito la gamma di colori, resta in contatto anche con l’anima della vecchia drogheria preesistente dei primi del Novecento. Gli scaffali che contengono i libri sono stati realizzati artigianalmente sempre secondo un gusto anni ’30 che emerge anche nei titoli degli argomenti inseriti sui carrelli e non solo. Il piano superiore, dedicato alla letteratura infantile e di viaggio, è stato pensato come una soffitta dei sogni retrò con pareti dipinte secondo il decoro di un’antica carta da parati. 

 

Lungo la scala, un gioco di riflessi creato da specchi vintage racchiude e sovrappone tutti i libri contenuti negli scaffali, quasi a crearne una sorta di biblioteca di Babele, mentre all’ingresso non a caso uno specchio rimanda, agli avventori riflessi, la scritta “follow your dreams”.