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Fili che tessono storie

Come in un moderno mito che da Arianna conduce a Penelope, tanti sono i fili che ci accompagnano e si intrecciano lungo la strada di questo intervento… decine di metri, di diversi colori, tessuti, consistenze, che danno vita a trame, forme, geometrie, disegni, in un dialogo appassionato tra differenti culture e mondi lontani.

 

Il filo di Arianna che disegna la storia di questo appartamento sito a Roma racconta l’essenza di chi lo abita, che ha proprio intimamente a che fare con la narrazione, le trame, le stoffe.

 

Quando siamo convocati, l’appartamento ha una sua identità già ben definita, che rispecchia quella dei suoi proprietari (un insegnante e una commerciante e cultrice di tessuti), che decidiamo di mantenere intatta ed esaltare, prediligendo piccole e mirate soluzioni di restyling a grandi interventi strutturali. Ravvisiamo in casa decine di drappi, alcuni molto preziosi, e ceramiche di ogni tipo: una vera passione.

Li osserviamo, li reinterpretiamo, li celebriamo, restituendo o donando loro una nuova identità. Impreziosiamo e caratterizziamo pareti, mensole, ripiani, finestre, balaustre dei diversi ambienti creando cascate, montaggi e sovrapposizioni di tessuti e terrecotte che divengono il leitmotiv di tutto il progetto.

 

Nel doppio soggiorno, all’ingresso, i due salottini, realizzati uno su toni caldi, composto da un divano rosso di Calia e due poltrone scoperte in un mercatino a Bologna, un perfetto connubio di stile e confort, e uno anni ’30, sui toni del blu ripresi nel tappeto tondo ai piedi delle due poltroncine, creano uno spazio di convivialità intima e accogliente.

In camera da letto una preziosa stoffa con perle incastonate riveste un piccolo armadio con specchio liberty, mentre lì dove sembrerebbero celarsi delle grandi portefinestre vi è invece un secondo armadio, nascosto da mantovane decorate con fasce di nastro dorate che fanno pendant con il quadro a parete. Sopra il ripiano scrivania-toletta, piccoli quadretti con ricami dipinti richiamano i colori della testata del letto, realizzata con una popolare stoffa romena lavorata a motivi di rosoni floreali.

 

La cultura, le origini e le passioni riecheggiano a gran voce nelle icone su vetro che vestono la parete sopra la scrivania dello studio. Un ambiente accogliente, adatto a lavorare ma anche a rilassarsi, in cui si ritrovano tutti gli elementi che contraddistinguono l’anima della casa. Dalle ceramiche, alcune delle quali del ceramista Giacomo Alessi, maestro siciliano iscritto nel Libro dei Tesori Umani Viventi, ai busti vestiti di stoffe che riempiono lo spazio davanti alla libreria posta sopra a un soppalchino, che rendiamo raggiungibile con una scala retrattile, dal quale scendono morbidi drappi di diverse trame. Un telaio troneggia maestoso e in uno scaffale raccogliamo rocchetti di fili pronti per essere intrecciati e dar vita al loro racconto. Recuperiamo un vecchio baule che trasformiamo, ribaltandolo, in un comodo armadietto contenitore con base in rame e piedini di metallo.

Uno dei pochi interventi architettonici di rilievo apportanti nell’appartamento riguarda le pareti dei due servizi, la cui base rivestiamo con una resina color tortora. Per la parte superiore del bagno di lei scegliamo un colore corallo, che sposa perfettamente con la fotografia a parete del fotografo marchigiano Cesare Duri che allarga lo spazio come una finestra sul mondo che guarda a un esterno alberato. Le pareti del secondo bagno sono invece di colore blu avio, adornate da una serie di nudi femminili. Entrambi gli ambienti presentano arredi semplici, recuperati, è il caso ad esempio di una colonna di un mobile da soggiorno divenuta inserto da bagno, o della consolle in legno da appoggio.

 

Nella cucina, con una parete in vetro opalino, creiamo una sorta di separazione degli ambienti. La vecchia madia romena, appartenuta alla nonna, troneggia all’ingresso, simbolo di un dialogo costante tra passato e presente. Accanto ad essa il grande tavolo, circondato da sedie rivestite di un velluto antico a coste, è illuminato da una splendida lampada a stella di Urbino. Mantenendo la struttura in muratura della cucina originale, allestiamo sulla parete opposta degli scaffali in ferro con piani in rovere, sui quali trovano la giusta visibilità gli innumerevoli oggetti e ceramiche rare e preziose che la proprietaria custodisce gelosamente.

 

Arrivati alla fine di questo moderno mito percorriamo il caldo parquet che ora ricopre i pavimenti della casa, arrotoliamo simbolicamente i fili che ci hanno guidati e lasciamo la coppia nel loro tempio ricco di drappi e oggetti preziosi. Un luogo simbolo di culture, tradizioni e passioni che dialoga perfettamente con il tempio interiore di chi lo abita.