Una casa della stessa materia dei sogni

La verità è che “siamo fatti della stessa materia dei sogni” come dice Prospero nella Tempesta di Shakespeare, ma spesso ignoriamo questa identità, guardando e accogliendo solo ciò che appare così com’è. Nel nostro lavoro, fortunatamente, impariamo a vedere oltre, a cogliere quel che potrebbe essere o meglio quel che già è ma fuori dal regno del visibile, nel mondo della visione, dove entriamo in contatto con quell’essenza che appartiene al sogno e lo trasformiamo in elemento di realtà.

Così una casa destinata a diventare un b&b un po’ speciale, si è trasformata, durante la ristrutturazione, nella casa dei sogni della coppia che ce l’aveva commissionata. La ristrutturazione, su una struttura d’epoca già di grande fascino, e una collocazione privilegiata nel cuore di Urbino, con un affaccio triplo sulle mura della città, Palazzo Ducale e i giardini della biblioteca universitaria, ha dato segretamente vita a quell’idea di casa perfetta a cui, senza neanche accorgersene, i proprietari aspiravano.

 

Durante la progettazione, un teatro di vita si è palesato alla nostra visione interiore, mentre interagendo con lo spazio e le persone, la casa prendeva proprio la forma di un teatro elisabettiano rivisitato in chiave moderna in cui il legno biondo domina protagonista con le sue sfumature naturali: nel cuore centrale la cucina a penisola di Ernesto Meda disegna in un certo senso lo spazio dell’apron stage, il palco a grembiule aggettante verso il pubblico, mentre in alto, subito sopra, troneggia un soppalco-studio, una sorta di upper-stage, in cui la proprietaria si è ritagliata lo spazio per dedicarsi alla sua arte, il ricamo.

 

Lo spazio intorno a questa struttura a palco e soppalco aggettanti centrale, è dedicato alla vita diurna occupando un’area decisamente ampia che si circonda sui tre lati di luce e verde portati da numerose finestre e porte-finestre che conducono sul balcone e nel giardino terrazzato. Ad animare i toni neutri del parquet, delle pareti e della cucina, qui, un ampio divano in velluto verde dal design minimale si stende sotto al tetto spiovente con travi e mattoni a vista. Mentre ad angolo sedie moderne di un inaspettato velluto rosa antico circondano il tavolo essenziale di legno e vetro. 

 

Arco di Castiglioni per Flos, omaggio al design storico, illumina quest’area living, mentre fili di lampade organiche disegnano la luce nella zona pranzo e dell’ingresso che, piuttosto esteso, assume l’aspetto di un foyer moderno da cui la zona notte, su due piani, prende forma con tre camere da letto e rispettivi bagni in resine naturali e tavolati di rovere, arricchiti da specchi d’epoca e dettagli personali.

 

Una casa dall’arredo essenziale che mescola pezzi di famiglia con elementi di design inseriti in una struttura dalle tonalità e nuance neutre ma particolari come il tortora con punte di rosa e oro della zona giorno che assume nell’insieme un’atmosfera a tratti sospesa, quasi onirica.

 

Un luogo in cui la bellezza e l’armonia hanno preso piede fin dalle prime battute, emergendo dal desiderio inconscio dei proprietari che a un certo punto, guardandola, hanno scoperto “essere fatta della stessa materia dei sogni” a cui sentivano di appartenere.